#TRADIZIONIDIFAMIGLIA – PARTE II.
TEMPO DI VENDEMMIA.
Come ogni anno, è tempo di vendemmia. Un’attività per noi nata come “affare di famiglia”,
tornando indietro nel tempo a quel primo vino prodotto per il consumo famigliare dal
bisnonno Sebastiano, che aveva acquistato una manciata di ettari di
terreno alle pendici dei Colli Euganei. Rimasta tale anche dopo, quando negli anni ’50 è
nata ufficialmente la Società Agricola, quando nonno Vittorio insegna il mestiere a papà
Leondino che lo aiuta nei campi.
Per anni i nipoti/figli hanno osservato nonno e papà lavorare la vigna. Hanno imparato. Hanno assimilato metodi che oggi risulterebbero antiquatissimi ma che sono stati l’humus per arrivare alle tecniche odierne tecniche di innovazione e sperimentazione.
Così ancora oggi la vendemmia porta con sé tanti piccoli particolari, come l’eccitazione dei bambini di fronte al vigneto carico di grappoli maturi che li aspetta; l’orgoglio di trasportare sulle spalle ben due ceste cariche d’uva e salire sul carro per svuotarle.
Oggi l’orgoglio è diverso. È quello del lavoro di recupero che striamo portando avanti, e poter quindi vendemmiare un’uva autoctona, voce del terroir. O quello di avere introdotto tecniche nuove e affinate che anche per la vendemmia 2016 ci lascia avere ottime aspettative. Ottima è peraltro la qualità delle uve annunciata sul territorio dei Colli Euganei e del Nordest in generale. Veneto Agricoltura preannuncia infatti una buona annata, spiegando – nel rapporto realizzato sullo stato dell’agricoltura – che «le buone temperature di quest’ultimo periodo migliorano l’acidità e la completa maturazione dell’uva».