La Storia Le nostre origini

Come ci racconta, con gli occhi colmi di ricordi, Leondino Ferasin, proprietario della Società Agricola Caferro, bisogna andare alla fine dell’800 per conoscere le origini di questa cantina, quando il nonno Sebastiano, dall’Alto Vicentino, si trasferisce a Vo’ acquistando una manciata di ettari di terreno alle pendici dei Colli Euganei dove pianta le prime viti alberate per produrre vino destinato al consumo familiare.

Ma è negli anni ’50 che la Società Agricola nasce quando il papà Vittorio acquista parte di Villa Lando Mantovani.

Leondino, come tanti ragazzini della sua età, terminate le elementari, comincia ad aiutare la famiglia nei campi, il padre ha bisogno di manodopera, è l’unico figlio maschio.

I Ricordi L’amore per la terra

I ricordi più vivi sono legati a momenti di orgoglio, tipiche di un bambino che si sente grande, quando lo incaricano di portare il fiasco di vino agli ‘uomini’ nei campi o quando, nei giorni di vendemmia, riesce a trasportare sulle spalle ben 2 ceste alla volta cariche d’uva e salire sul carro per svuotarle.

L’amore per la terra che lo ha visto giocare e crescere gli viene trasmesso dal nonno, dal padre che lo ha affiancato fino alla bella età di 86 anni, da zii e cugini tutti impegnati a zappare il terreno, curare le viti, raccogliere l’uva a mano e produrre, con tecniche ancora artigianali, questo meraviglioso prodotto: il vino.

All’epoca le filtrazioni venivano fatte ancora con i sacchi di cotone e i travasi con pompe a mano.

I primi vini prodotti come il moscato bianco e il rosso dei Colli Euganei cominciano ad essere apprezzati dai clienti delle osterie della zona, dai bar e dai privati e questo invoglia la Fam. Ferasin a piantare nuove vigne e dare più valore a quelle storiche arrivando ai giorni nostri, con una  scelta di vini più completa, che i figli di Leondino, diplomati alla Scuola Enologica di Conegliano, continuano a studiare, migliorare, selezionare con la passione propria di chi ha fatto del vino una filosofia di vita.

Quando Leondino parla delle sue vigne ha il volto ricco di emozioni; ancora adesso, dopo anni di duro lavoro, rimane affascinato dal mutamento delle sue piante all’evolversi delle stagioni e parla delle sue vigne come se fossero  persone, quelle vecchie vanno trattate con rispetto ed ammirazione per tutta l’uva che hanno offerto fin’ora e quelle nuove vanno cresciute con amorevole cura, come un figlio appena nato, per farle diventare forti e rigogliose.

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